Miriam fissava il cielo color blu intenso, non c’era una nuvola all’orizzonte e faceva piuttosto caldo. Era ancora primavera ma da quelle parti il sole bruciava già a maggio. Era uno sguardo triste il suo, pieno di antiche memorie di cose perdute, che non torneranno più. Guardava quel bel cielo solcato ogni tanto da qualche uccello, e pensava a quanto era stata felice, a tutto quello che aveva avuto ed amato. Una lacrima scese sulla sua guancia, calda, fino alla bocca. Poi Miriam si riprese da quel momento, si asciugò il viso e riprese a camminare verso la sua meta.
La guerra aveva portato via tutto per la gente del suo paese e, come tantissimi altri, anche Miriam era stata costretta a lasciare la sua terra per non morire di fame, uccisa da una bomba o da un colpo di fucile, o ancora peggio. Era stata una scelta davvero difficile, lasciare casa, consapevole anche che in qualsiasi posto fosse andata l’avrebbero trattata da straniera che vuole rubare, portarsi via quello che spetta invece ai cittadini del posto, l’avrebbero sempre guardata con disprezzo, tenuta a distanza. Eppure, alla fine, aveva deciso di andare, di provarci.
Raccolte le poche cose che le erano rimaste, si era messa in viaggio assieme ad altri connazionali, semplicemente seguendo gli altri, a piedi. Qualcuno si dirigeva alla stazione dei treni, altri a quella degli autobus, chi poi era abbastanza ricco, cercava di salire su uno degli ultimi aerei in partenza da un aeroporto che a breve sarebbe stato chiuso. Miriam non aveva abbastanza soldi, quindi poteva solo camminare e così fece per molti, lunghi giorni. Arrivata al confine orientale del paese, stanca e senza più cibo, si rese conto che avrebbe dovuto fermarsi per trovare da mangiare e da bere, ma non sapeva proprio come fare. Intorno a lei c’era ben poco, solo i resti di un paesino raso al suolo dalle bombe, apparentemente disabitato. Alzò gli occhi al cielo color blu intenso, privo di nuvole. Alla fine decise di cercare tra le macerie. Miracolosamente trovò un piccolo giardino pieno di aloe vera e il suo sguardo si illuminò di speranza. Con l’aloe vera ci sapeva fare parecchie cose e avrebbe potuto sopravvivere ancora vari giorni. Raccolse alcune foglie tra le mani e ringraziò madre natura di aver creato una così fantastica pianta. Quel giardinetto intatto, pieno perlopiù di aloe vera le piaceva molto e pensa di uso di aloe vera. Si mise a guardare bene e trovo qualche patata, delle carote e una mela. Era da settimane che non mangiava cose tanto buone, quella notte avrebbe dormito bene, a pancia piena, finalmente.
Dopo aver mangiato, trovò un posto riparato per la notte e si addormentò pensando a quanto era stata felice prima della guerra, un tempo che le sembrava lontanissimo, diverso, irrecuperabile.